Quali sono le qualità di questa medio-piccola città nel Nord della Thailandia? E perché tanti la eleggono a destinazione favorita per il proprio espatrio? Infine, viste le tante lodi ricevute sembra giusto chiedersi, è davvero Chiang Mai il luogo perfetto per trasferirsi?

Intanto, Chiang Mai ha una popolazione che si aggira intorno ai 150’000 abitanti, la sesta città thailandese per dimensioni, di cui fa parte un’ampia e variegata comunità di espatriati occidentali. Questa è uno dei suoi punti di forza, infatti, essendo fortemente orientata verso la cultura occidentale. Mai come qui ho notato nel Sud-Est asiatico una sovrapposizione fra gli usi degli orientali e quelli occidentali. Ad esempio l’abitudine di frequentare bar e bere alcolici, come la ricerca della varietà nella scelta del cibo, o la diffusione dell’arte moderna – esibizioni fotografiche in particolare – seppur non di grande qualità.

Geograficamente si caratterizza per essere situata a circa 300 metri sul livello del mare. Cosa che non la rende fresca, con i suoi 30 e passa gradi di media per l’intero anno è tutto tranne che aria di montagna, però può essere quasi definita come montagna rispetto al Sud della Thailandia dove le temperature sono ancora maggiori.

Approfondiamo questi due punti. L’essere circondata da montagne rende il clima leggermente più sopportabile. Allo stesso tempo però crea un serio problema di inquinamento, essendo posizionata in una sorta di conca. Anche se il traffico cittadino è relativamente più leggero che altrove, specialmente nel centro storico. Non che non sia trafficata, ma tendenzialmente ha strade di piccole dimensioni e non grandi viali, o arterie stradali che connettano con le zone esterne.

Riguardo il clima invece. Seppure può avere qualche grado meno rispetto al Sud, si deve considerare che è ad ore di viaggio dalla più vicina spiaggia. Tante ore oltretutto, visto che si trova a 12/14 ore di viaggio da Bangkok, dove si è vicini al mare, ma non ancora alle spiagge più belle. Qualcuno potrebbe preferire qualche grado in più, ma la vicinanza al mare. E potrebbe avere ragione. Su questo punto va aggiunto che una definitiva apertura delle frontiere terrestri con la Birmania potrebbe offrire un ben più semplice sbocco sul mare a Chiang Mai.

Ma allora perché tutti sono pazzi di Chiang Mai? Torniamo al punto accennato in precedenza, dimensione e stile di vita. La dimensione è perfetta per chi cerchi una città tranquilla, né troppo grande né troppo piccola. Che sia per la pensione, o per un espatrio breve, di qualche mese, o anche anno, in senso urbanistico Chiang Mai è perfetta. Si può sostanzialmente camminare ovunque e con una bicicletta, o uno scooter, ci si muove con estrema facilità. Il centro è racchiuso all’interno delle vecchie mura cittadine, inoltre, di cui oggi rimane solo il fossato pieno d’acqua, rendendo l’orientamento semplicissimo. Tutte le strade si diramano partendo dai quattro lati del quadrato che racchiude il centro. Neanche un bambino si perderebbe. Il peggio che può succedere è sbagliare un lato per un’altro e trovarsi a girare a vuoto più del necessario.

Se non bastasse la dimensione contenuta e la facilità nel muoversi c’è da aggiungere che Chiang Mai sembra ritagliata su misura per l’espatriato. I Residence si sprecano, offrendo una soluzione perfetta a chi voglia risiedere qui solo per qualche mese, o semplicemente non abbia interesse ad avere una casa vera e propria e le annesse noie di un contratto a lungo termine. Si tratta nella maggior parte dei casi di grandi comprensori di appartamenti, spesso arricchiti da piscina e palestra. I prezzi sono ottimi. Non sono regalati, sia chiaro, ma relativamente all’Europa c’è la possibilità di limitare le spese nettamente. Per fare un esempio specifico: stanze base, con bagno e aria condizionata, partono dai 200/300$ al mese comprese le spese. Per una casa con cucina i prezzi salgono, ma comunque rimangono contenuti. E se si pianifica di stare almeno 6 mesi sarà possibile schiacciare i costi ancora di più.

L’ampiezza dell’offerta di luoghi dove risiedere e la facilità con cui questi possono essere trovati sono sicuramente un punto a favore. Inoltre, se non bastasse, intorno ai tanti appartamenti si trovano una distesa di centri commerciali, bar, ristoranti, pasticcerie. E tutti strizzano l’occhio all’occidente, per stile di arredamento e offerta alimentare. In questo modo diventa possibile vivere in Asia, con i prezzi asiatici quindi, senza farsi mancare molte delle proprie abitudini di casa. Questo forse è il principale punto a favore, ma può anche essere visto da un’altra ottica.

Chiang Mai, infatti, ha poco fascino. Manca di quel che che la renda davvero attrattiva. È comoda, poco impegnativa, piacevole, ma manca di qualcosa che le faccia fare un vero salto di qualità. Insomma dopo un po’ dev’essere molto noiosa, a meno che non si pensi di venire qui in pensione e trovarsi una fidanzata di trent’anni più giovane che ne dimostra ancora meno cosa a cui è bene abituarsi se ci si trasferisce in Thailandia. Chiang Mai non è bella, non ha esempi di architettura di spicco né nelle sua parti classiche né in quelle moderne. Si può fare un eccezione per i bei templi, ma difficilmente questi faranno parte della propria vita quotidiana. È ben poco tradizionale, nel senso che è nel pieno dello sviluppo e manca di quei piccoli dettagli, spaccati, che caratterizzano l’Asia. Per esempio, è famosa per i mercati ed è facile sentir dire o leggere che è fantastica per lo street-food. È vero che i mercati sono tanti e il mercato centrale in particolare è molto bello e veramente enorme. Però sono del tutto improntati al turismo, o ai residenti con uno stile di vita occidentale. Non sono mercati locali che ci si senta interessati a visitare, o da cui si rimanga colpiti. Si tratta di mercati dove si potrà dire: bella quella borsa; quei pantaloni devono essere comodi; quella maglietta sarebbe un bel souvenir. Cose simile e non molto altro. Stessa cosa per lo street-food, è vero che è abbondante e molto buono. Ma sono stand per turisti nella maggior parte dei casi, anche senza guardare soltanto al mercato della Domenica che è esclusivamente turistico. Il cibo è quello tradizionale, ma è “impacchettato” con quella cura all’estetica e alla pulizia che non è prettamente rivolta e pensata per il turista. Esattamente l’opposto del tipico street-food asiatico, che è essenziale, minimo e spesso manca di attenzione all’igiene.

Due elementi non fondamentali, ma nettamente positivi e che mi piace citare sono invece i fruit-shake e un sottosuolo dedicato agli artisti, pittori specialmente. I fruit-shake sono un lusso asiatico se ce n’è uno. A Chiang mai però l’offerta è talmente abbondante che i prezzi sono stracciati. Un frullato di frutti misti, con ad esempio ananas, cocomero, carote, mango, dragon-fruit, costa tra i 20 e 30 Baht. Cioè meno di un dollaro americano e abbondantemente meno di un Euro. Un ultra-denso e gustosissimo frullato di mango è poco più caro. Questa però come detto è una caratteristica diffusa in tutto il continente, non peculiare di Chiang Mai. Nel sottosuolo dello spazio coperto dedicato al mercato notturno, invece, si trovano molti studi di artisti. Specialmente pittori e disegnatori, che lavorano di fronte agli occhi dei molti curiosi. L’arte non è forse ad un livello eccezionale, però dà vita ad un’interessante incontro far cultura classica locale e tecniche contemporanee.

Insomma per concludere, rimandando comunque all’approfondimento specifico sui costi della vita a Chiang Mai, molto del fascino di questo luogo viene dall’essere uno dei favoriti di chi di viaggio scrive, o in viaggio lavora: i blogger, gli informatici e più in generale i così detti nomadi digitali. Coloro che lavorano tramite internet ed hanno quindi la libertà di spostarsi e fare base nei luoghi più disparati. È un po’ una moda insomma vivere a Chiang Mai ed è quasi ironico vedere quanti articoli, sia in italiano che in inglese, ci siano sul vivere qui (compreso questo articolo). Tutti questi articoli per un luogo che, a meno che come detto non si sia pensionati alla ricerca della tranquillità, offre quello che offrono molti altri ed in certi casi qualcosa meno.

La scelta di dove trasferirsi, è chiaro, è relativa ai propri gusti, ma la caratteristica principale di Chiang Mai, cercando di ridurre la questione ad un solo punto, è quella di permettere di sfruttare la forza della propria moneta e dei propri guadagni il più possibile, rimanendo però attaccati al proprio stile di vita. Non si tratta di un espatrio aperto alla cultura locale, per chi vuole scoprire un modo di vivere nuovo, o essere affascinato da immagini suggestive e non comuni in Europa. È più una meta d’espatrio per chi predilige le comodità. Il che non è una critica, visto che quando si sceglie una meta all’estero, lavorandovi inoltre, è comprensibile prediligere ciò che davvero ci fa stare bene, più che ciò che ci meraviglia e stupisce. Allo stesso tempo spero sia più chiaro che venendo a vivere qui non ci si immerge davvero nel senso dell’Asia, ma anzi si va nel senso opposto.

 

2 Comments on “Vivere a Chiang Mai – Pregi e Difetti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *