Il caffè (Kopi) più caro e pregiato del mondo viene dalle coltivazioni di caffè di Sumatra e Java in Indonesia., ma sono i malesi, dato lo stato più avanzato della loro economia e i maggiori contatti con i mercati più ricchi sia europei che asiatici, a prenderne davvero vantaggio in senso economico.
Questo caffè è caratterizzato in realtà solamente da un procedimento di raffinazione e non è una qualità particolare, infatti non è composto d’altro che chicchi di qualità Arabica o Robusta. È venduto veramente a peso d’oro, con cifre che variano tra i 350 ed i 2500 euro al Chilo. E può costare anche 40 euro a tazzina se comprato al dettaglio. Perché?
Perché il chicco passa attraverso una procedura di (diciamo) raffinazione a dir poco particolare: è mangiato, digerito e poi espulso da un animale, il Luwak appunto, detto Zibetto delle Palme in italiano. Un mammifero a metà tra un gatto ed un orsetto. La digestione dell’animale, che non intacca la parte interna del chicco, ma solo la parte esterna, elimina le proteine che causano il caratteristico sapore amaro del caffè, ammorbidendone l’effetto al palato.
Oltre alla raffinazione anche la selezione sarebbe superiore, dato che l’animale è capace di scegliere i chicchi migliori per la propria alimentazione, dando quindi un altro valore aggiunto al caffè che ne risulta.
Questo non avviene invece nelle produzioni intensive oggi organizzate per sfruttare questo mercato, in cui gli animali stanno pagando cara la loro abilità. Certe aziende tengono gli animali in gabba e li obbligano a nutrirsi delle bacche di caffè, facendo soffrire l’animale e peggiorando la qualità del prodotto che perde il lato della selezione. Addirittura in Thailandia, secondo una logica innegabilmente lineare, si è adottato l’elefante come sostituto del piccolo Luwak. Gli escrementi di elefante in quanto a dimensioni come noto sono imbattibili e quindi capaci di accelerare la produzione in modo consistente. Il risultato ovviamente non è lo stesso, però si ottiene un caffè meno caro, rendendo l’esperienza alla portata di tutti. Oppure lo si vende come originale, perché tanto nessuno è davvero in grado di capire la differenza.
Altri paesi produttori, e contraffattori quindi, sono Filippine, Vietnam e East Timor.
Una curiosità storica, che risponde alla domanda: come diavolo è stato scoperta la maggiore qualità dei chicchi presenti negli escrementi degli animali? Non è una storia di feticismi, ma di colonialismo. L’Indonesia, e l’isola di Sumatra in particolare, è fino dai tempi dell’occupazione olandese ed inglese una delle migliori e maggiori produttrici di caffè al mondo. Le coltivazioni delle aziende gestite dai coloni, però, erano recintate e l’accesso precluso ai locali. Anche ai braccianti la raccolta per il proprio consumo era vietata. Tutti però volevano la loro parte di raccolto e scoprirono che il piccolo mammifero, che naturalmente si nutre dei chicchi, li depositava quasi completamente intonsi a terra e fuori dai confini dei campi. Bastava raccogliere i chicchi, pulirli e tostarli. È così che si è scoperta la peculiare caratteristica di morbidezza nel gusto di quello che è oggi diventato il Kopi Luwak.