La grande isola di Samosir, che altro non è che la vetta di una montagna alta più di 1000 metri e sepolta sotto le acqua del lago per la sua metà, è la meraviglia della natura cui ci si riferisce quando si parla del lago Toba, nel Nord di Sumatra.

Tale meraviglia non nasce per caso. Se ogni pianta qui è in fiore tutto l’anno la ragione è da ricercare nella terra stessa e nella combinazione di elementi che partecipa alla sua formazione. Le rive del lago sono infatti una caldera vulcanica, la più grande del mondo nel suo genere, creatasi dopo l’eruzione di un supervulcano 75’000 anni fa. Con caldera, dallo spagnolo, si intende un cratere vulcanico collassato su se stesso. Toba, quindi, altro non è che un vulcano addormentato, dove l’acqua dolce si è posata abbondante, tanto da formare il più grande lago dell’intero Sud-Est asiatico, dando vita a un vero e proprio gioiello naturale: a mille metri sul livello del mare ed a una manciata di chilometri a Nord dell’Equatore.

Pochi luoghi incantano quanto il Danau Toba, il più grande lago vulcanico del mondo che, se ciò non bastasse, è inoltre puntellato da vulcani lungo le sue rive. Seguendo la costa, ove le acque si fermano, più stagnanti per via di un insenatura, le conchiglie si depositano sulla riva, creando, frantumandosi, l’effetto di una spiaggia bianca. Le bambine passano il tempo a raccogliere le conchiglie più belle, mentre le famiglie lasciano i grandi bufali al pascolo e lavano se stesse e i propri panni nelle acque basse e fresche.

Osservando i locali, le loro abitudini e i loro ritmi, viene invidia pensando a quanto poco basterebbe per vivere indaffarati, ma sereni, e in pieno accordo con la natura in un luogo simile. La frutta infatti non manca mai, come anche la verdura. Gli alberi di mango, o di avocado, sono ovunque, e il clima è perfetto per crescere ogni cosa: i pomodori ad esempio sono buonissimi. La pesca sarebbe altrettanto a portata di tutti e se contenuta non troppo invasiva. Le grandi profondità del lago, fino a 500 metri, danno modo ai pesci di crescere fino a ragguardevoli dimensioni, mentre le scogliere sono casa per un numero infinito di aragoste. Le piccole canoe, intagliate in un unico tronco d’albero, rendono l’idea di quanto pacifica e senza rischi sia la pesca in questo mare senza onde.

C’è anche un interessante teoria scientifica a proposito di questi luoghi. La teoria Toba sostiene che l’eruzione dell’enorme vulcano avrebbe oscurato, con le sue ceneri, il sole su buona parte dell’intero pianeta, causando un abbassamento delle temperature globali intorno ai 3 gradi centigradi. L’eruzione, ritenuta fra le più potenti di cui si ha notizia, avrebbe quindi relegato il mondo in un inverno vulcanico della durata di 6-10 anni. Questo inverno inatteso e prolungato avrebbe, secondo alcuni studiosi, creato un così detto collo di bottiglia evolutivo. La scomparsa di risorse alimentari avrebbe, infatti, decimato la popolazione umana dell’epoca, portandola a meno di 10’000 esemplari, accelerando poi la differenziazione genetica all’interno di questa ridotta popolazione. Se siamo ciò che siamo insomma, sarebbe anche grazie al lago Toba.

L’isola Samosir può essere girata facilmente in scooter, mentre la parte turistica, dove si concentrano alberghi e guest-house, è chiamata Tuk Tuk ed è un piccolo istmo di terra largo non più di un paio di chilometri. Può essere girato facilmente a piedi, in non più di una mezz’ora se ci si accontenta di percorrerne la costa, poco di più se ci si avventura al suo interno. Lungo le sue rive si trova un fitto insieme di strutture turistiche, quasi sempre ben amalgamate con la natura circostante però, e sempre riprendendo le architetture tradizionale, in particolare il tetto a chiglia di nave ribaltata proprio alla cultura Batak. Questo tetto è molto scenico ed anche interessante in senso ingegneristico. La forma è estremamente complessa, ancor di più relativamente agli strumenti disponibili ai popoli che lo hanno costruito, avendo il fine di disperdere nel modo più efficiente possibile le piogge che cadono in modo incessante sull’intera Sumatra durante i monsoni.

Gli hotel si affacciano quasi tutti sul lago e si può trovare buone camere sotto i 10 dollari americani (la doppia) a due passi dall’acqua. Il bagno nelle acque fresche e piene di pesci del lago ha poco da invidiare al mare stesso.

L’unica cosa che manca al lago Toba è un mostro che lo renda famoso, ma forse è meglio così. 

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