La costa del Messico esposta sul Pacifico è in realtà una doppia costa. Si divide fra Baja California e terra ferma. Seppure entrando in Messico ci avviciniamo al Tropico il clima qui si fa più arido rispetto a San Diego. La Baja California ad esempio si caratterizza per il clima desertico, ricco di flora tropicale ma affiancata dalle piante basse e spinose proprie ai climi più aridi. Il Messico in generale, lungo tutto il suo corso, spesso unisce differenti caratteri ambientali in un solo luogo. Lo si noterà sulla costa pacifica tanto quanto nell’interno e poi nel sud.
Andiamo un passo alla volta però. Intanto, superata la frontiera troveremo la città di Tijuana. Della frontiera tra Messico e Stati Uniti si sente parlare molto e a ragion veduta. Nel senso che effettivamente è un luogo dove avvengono molte cose poco chiare e in cui è bene tenere due occhi aperti. Allo stesso tempo non è un luogo dove si spara a vista e da cui non si possa passare tranquillamente. Come centinaia di turisti stranieri fanno ogni giorno assieme a migliaia di messicani. É anzi molto interessante entrare a Tijuana dalla ricca San Diego e vedere quanto una riga tracciata nel terreno possa cambiare la quotidianità e le sorti di molti.
Tijuana è derelitta e poco curata nella sua estetica. Il cemento è lasciato nudo e le strade sono cosparse di immondizia e venditori. Ciò non toglie che al di là della sporca facciata vivano moltissimi giovani pieni di energie positive e idee creative. Il Messico è infatti una terra di tensioni, di energie contrastanti. Una terra libera, in cui la legge è imposta dalla forza dei singoli e dei gruppi, e la popolazione ha lo spirito di chi sa che la terra sotto i piedi può sparire da un momento all’altro. La gioventù messicana è attivissima, ottimista. La figura di Frida Kahlo è importante per capire il sentimento di rivalsa, di lotta al dolore e alle difficoltà, tramite l’arte o la rivoluzione. Inoltre indica una caratteristica del paese: la grande libertà e forza che il genere femminile possiede. Non sono molti i paesi in via di sviluppo in cui le donne godano di totale libertà e parità di grado anche nel campo degli affari. Tijuana nel dettaglio diventa quindi un luogo di festa, di vita notturna senza freni, di attenzione alle ultime mode musicali e non solo. Certo andrà cercato al di là della vita di frontiera, di chi viene a spendere i risparmi sudati a nord del confine nelle birre a basso costo, nei bordelli e nei margaritas al limone.
Poco più a sud di Tijuana si trova Ensenada. Una cittadina senza particolari qualità, dove però si può godere in pace dei primi tratti di Messico. Per trovare qualità in Baja California bisognerà percorrerne l’intera costa e raggiungerne il profondo sud. Qui luoghi come La Paz e Cabo San Lucas offrono quell’idea di Messico tropicale che solitamente si cerca scendendo verso sud. Parlo di spiagge bianche e mare azzurro. Non ci si aspetti comunque un Messico dalle tradizioni culturali ancora vive. La Baja California è infatti ritenuta sicura e per questo invasa durante la stagione invernale dai migranti del nord, cioè da Canada e Stati Uniti, alla ricerca del bel tempo. Chi può permettersi di lasciare la propria terra infatti, perché in pensione o perché svolge un lavoro stagionale, scende fino a Cabo a godersi il mare e i prezzi relativamente bassi e così sfuggire all’inverno.
Dalla punta sud della Baja California si può prendere un traghetto che ci condurrà sulla costa della terra ferma, nell’area di Mazatlan. Se invece vogliamo affrontare la discesa dell’intera costa, perché magari abbiamo deciso di saltare la Baja California, ci troveremo a dover percorrere un pezzo di strada lungo la frontiera. Come detto in precedenza le storie su luoghi come Mexicali e altri punti di connessione tra i due stati lungo la frontiera sono tutti veri. Parliamo di posti dove è noto che siano a lavoro le gang del narcotraffico, che smerciano sostanze illecite tanto quanto persone. Frontiere sotto le quali si sono scavati tunnel dove chi può passa liberamente e inosservato. Rimangono però arie dove non si rischia la vita semplicemente per il fatto di trovarsi li. Sono tantissimi i viaggiatori che percorrono queste strade ogni anno e per quanti eventi sfortunati avvengano sono la netta minoranza. Certo il consiglio è quello di mantenere un profilo basso e andarsene per la propria strada senza farsi notare troppo. Lungo questa via si entrerà nel deserto vero e proprio, poco a sud dell’Arizona. Per poi scendere lungo la costa affacciandosi sul Golfo della California nello Stato di Sonora. Qui incontreremo un ambiente ambiguo ma accogliente, col deserto che che incontra la costa e cambia sempre più all’avvicinarsi del mare. Luoghi quasi completamente fuori dal turismo straniero, ma comunque attrezzati per il turismo nazionale.
Inizieremo a riconoscere l’aria tropicale quando nelle spiagge troveremo i pellicani intenti a pescare col loro stile acrobatico, gettandosi in acqua in tuffo da vari metri d’altezza. Dopo lo Stato di Sonora troveremo Sinaloa. Questo nome è tristemente famoso per il suo Cartello ritenuto il più potente del Messico e di conseguenza fra i primi al mondo, dato che il Messico è il primo esportatore mondiale di sostanze illecite. Le sue coste però non sono pericolose, mentre le montagne avvicinandosi a Durango possono esserlo. Siamo qui ormai ad un passo dal tropico e Mazatlan sarà il primo vero incontro col Messico che già portiamo negli occhi, quello che ci aspettiamo. Case in stile coloniale, basse e dai colori pastello, si appoggiano disordinate alla grande spiaggia bianca. Uomini in Panama bianco e donne vestite in abiti leggeri sorseggiano pina-coladas osservando l’andirivieni delle onde e mangiando mariscos (frutti di mare) imbevuti di succo di limone. La lentezza che è marchio di fabbrica del paese si palesa in tutta la sua verità qui dove siamo stabilmente sopra i trenta gradi. D’ora in poi tutto avverrà a horita. Cioè: ora, o mai, o forse domani. Peccato Mazatlan sia stata scoperta turisticamente molto tempo fa e buona parte di essa sia ormai mangiata da resort di lusso e non. Una distesa di cemento che copre il lato sud della baia ci darà infatti la forza di scendere ancora più a sud a cercare luoghi ancora non commercializzati.
Entreremo quindi nello Stato di Nayarit. La sua costa, nota come Riviera Nayarit, offre le prime vere gioie per chi sia alla ricerca di mare e tropici. Il centro del turismo è la ormai l’iper commerciale Puerto Vallarta. Poco più a nord però si trovano luoghi come San Blas e Sayulita. Il primo è una lunga spiaggia piatta immersa in una fitta jungla. Ai due estremi della baia due antichi paesini in pietra e grandi ficus benjamin accolgono con un fascino antico e tostadas di ceviche (pesce cotto al limone). Qui la vegetazione si fa poderosa tanto quanto la fauna. Specialmente i volatili sono abbondantissimi. Il turismo a San Blas è ancora fortemente locale, cosa che non necessariamente coincide col minor impatto su ambiente e cultura. I messicani di città arrivano qui infatti con le loro grandi macchine in stile statunitense e fanno bella mostra dei loro impianti stereo. Si eviti il weekend quindi, quando la spiaggia diviene una sorta di autostrada per quod e jeep. Sayulita è invece il primo luogo da nord a sud veramente tra i favoriti tra i turisti stranieri. Inizia qui il turismo dedicato al surf. Le onde sulla riviera Nayarit raramente mancano e attraggono giovani appassionati da tutto il mondo. Poco lontano l’ancora primitiva San Pancho è il nuovo luogo favorito da chi voglia sfuggire la folla. Non ci si aspetti però la così detta verginità.
Sfortunatamente superata la Riviera Nayarit si apre una voragine sul resto della costa fino ad arrivare ad Acapulco. Superato lo Stato di Jalisco infatti viaggiare i seguenti stati, Michoacan e Guerrero, è ritenuto molto pericoloso e sconsigliato. Si tratta di regioni probabilmente molto belle. In particolar modo il confine tra Michoacan e Jalisco. Qui sono stati capaci di fermare i nuovi conquistadores armati di valigette piene di contatti e intenzionati a colare cemento a bordo spiaggia. Si consideri come infatti il Messico sia ancora radicato in un’antica idea di giustizia. Quella dei forconi e dei fucili. Così che sono molti i casi in cui l’unica possibilità di protezione di un luogo è quello di scendere in strada e metterci la faccia. Non c’è nessun altro pronto a difendere i diritti di questa gente quando dall’altra parte della barricata ci sono business-man e politici corrotti. A mio modo di vedere, in Michoacan ci viaggeremo fra qualche decennio e se sarà ancora come lo vorremmo è perché oggi è troppo pericoloso viaggiarci.
Incontriamo ora la più commerciale città di mare del Messico dopo Cancun: Acapulco. Qui una favolosa spiaggia è divenuta nei decenni la principale sede del turismo proveniente da Città del Messico. Niente paura però, ancora poche ore di strade provinciali e si arriva in Oaxaca. Questo è uno dei più interessanti stati dell’intero Mexico. Famoso per la sua antica cultura, per le sue verdi e boscose montagne, tanto quanto per i suoi centinaia di chilometri di spiagge. Puerto Escondido è il principale centro turistico. Qui ogni anno fra la primavera e l’estate si vedono arrivare alcune delle onde più alte del mondo. Intorno a maggio diventa la normalità vedere infrangersi sulla riva onde alte intorno ai 10 metri. Ed a volte di più. Il turismo del surf è quindi il predominante.
Appena un’ora di guida più a sud però si trovano luoghi come Mazunte, Zipolite, Puerto Angeles. Luoghi già più famosi di quanto si possa pensare fra i molti italiani ormai emigrati per sempre o per la stagione. Mazunte è un delizioso paesino affacciato su una piccola baia e abitato da una curiosa miscela di messicani, sudamericani ed europei. Tutti concordi su quali siano le prerogative di una vita felice: ritmi lenti, amache, cibi sani e molte feste. Zipolite continua sulla stessa linea e vanta l’unica spiaggia nudista del paese. Queste aree, come molte altre in Messico, sono famose per essere il luogo dove le tartarughe sono nate e tornano a posare le loro uova. Così non sarà difficile imbattersi in un qualche centro di protezione ed assistere alla battaglia fra il vorace Oceano e le piccole bestioline. Inoltre famose sono le splendide e numerose lagune, dove i grandi fiumi incontrano il mare. Vale la pena citare l’ancora non troppo frequentata Chacahua, che è parco naturale protetto ed ospita una laguna ricchissima di mangrovie. Vi vivono uccelli di ogni tipo e coccodrilli che è bene non disturbare. Mentre alla notte si può fare il bagno godendosi la luminescenza del plancton. Il bello di Oaxaca però è quello di perdersi fra le sue mille spiagge deserte e godersi i tramonti sull’Oceano, i la varietà della compagnia e se si è fortunati qualche balena di passaggio.