Questo articolo fa parte di un trittico che prova a raccontare la costa pacifica nord-americana di paese in paese, da nord verso sud. Dal Canada agli Stati Uniti, fino al Messico. C’è molto da dire, forse troppo, quindi cercherò di concentrarmi sugli elementi umani e geografici generali, senza entrare nel dettaglio di ogni singola località. Inoltre, parlerò solo di luoghi dove sono effettivamente stato.

Partiamo dall’alto, dal confine tra la British Columbia canadese e l’Alaska. In particolare da una cittadina dove si incontrano avventurieri e vacanzieri. Dove si attende l’arrivo dei salmoni al finire dell’estate e si osservano i pesanti orsi Grizzly intenti a pescarli. Questa cittadina si chiama Stewart e segna un passaggio molto frequentato, e relativamente molto a sud, di contatto fra il Canada e il suo strano vicino statunitense. L’Alaska infatti è uno Stato degli USA, con stella sulla bandiera e tutto il resto, anche se isolato al di là dell’intera federazione di Stati canadesi. Fu infatti comprato dai russi per 10 milioni di dollari, così che come per tutto il continente i confini furono segnati più sulla mappa che sul territorio. L’Alaska però comprende anche una bella fetta di costa affacciata sull’Oceano pacifico, tanto da entrare per diverse centinaia di chilometri nel territorio della British Columbia. È qui che ci troviamo adesso, ancora lontani dal freddo nord dove lo Yukon e l’Alaska dei ghiacci riposano sotto la coperta dell’Aurora Boreale.

I ghiacciai non mancano però e la strada per Stewart ne è un ricettacolo, mentre si snoda e riannoda nel seguire un fiume fitto di rapide e dal lucente azzurro che l’argilla impone a tutte le acque del nord. In quest’area ha inizio una regione geografica che è necessario introdurre per comprendere a pieno la west-coast da qui fino quasi a San Francisco. Tale regione è chiamata Cascadia. Non ha confini politici, ma solo un’unità geografica. A me piace pensare che è qualcosa di più, però, che segna un America buona, abitata da un’umanità differente dal resto sia degli Stati Uniti che del Canada. Una cosa per volta però. Intanto, a livello naturale la caratteristica chiave di Cascadia è quella di essere una ricchissima foresta pluviale. L’umidità proveniente dall’Oceano Pacifico infatti si scontra con barriere naturali come montagne e colline che obbligano l’umidità lungo la costa. Cascadia segna la vita e la natura di tutta la costa ovest, creando come vedremo in seguito vere meraviglie della natura.

Non ci si sorprenda quindi arrivando al confine con l’Alaska se dopo aver costeggiato un enorme ghiacciaio, con i suoi venti gelidi e il suo movimento magmatico, ci si ritrovi avvolti in una foresta di muschi, funghi e licheni. É estremamente interessante vedere come foreste di pini e aceri possano trasformarsi in foresta pluviale, dandoci la sensazione di essere d’un tratto scesi al di sotto del Tropico. La regione che si raccoglie fra Prince George e Terrace, lungo il corso dello Skeena River esemplifica nel modo migliore l’originale e inaspettata natura fatta di grandi foglie e suolo ombroso.

Spingendosi verso sud si incontrano le isole della British Columbia. Luoghi dove la natura è ricchissima e incontaminata. Casa di balene che si muovono al ritmo delle stagioni dai freddi mari del nord fino ai tropici. Di grandi famiglie di orche che pattugliano il mare come lupi a caccia. Di enormi leoni marini, piccole foche, otarie, pesci di ogni colore e dimensione e molto molto altro ancora. Si può discendere la costa in machina, ma di strade che davvero si mantengono vicine al mare quasi non ce ne sono. C’è però un altro modo di dirigersi a sud ed è solcare il mare a bordo di un grande traghetto, tanto affascinante quanto caro. Il costo di un viaggio su questa nave trascende infatti completamente il concetto di viaggio a basso costo. Come il turismo tradizionale in tutto il Canada del resto. Però il percorso che permette di effettuare è impareggiabile. La prima isola cui ci si può recare era un tempo nota come Queen Charlotte Island, ma è oggi chiamata Haida Gwaii: isola degli Haida. Gli Haida sono infatti il popolo nativo che costituisce la maggioranza degli abitanti di quest’area che è in realtà formata da due isole quasi contigue. Qui si trova una fauna particolarmente ricca e costituita da animali altrove ormai rari, come una sottospecie di orso Bruno. Inoltre un allevamento di salmoni si cura di immettere sovrabbondanza di tali pesci durante la stagione di deposizione delle uova così da sostenere la pesca. Infine l’area è famosa per la sua produzione di funghi nel periodo estivo, dando lavoro a molti viaggiatori di passaggio che si dedicano alla loro raccolta. Se invece si preferisce solo usare i traghetti per scendere verso sud, ci dirigeremo verso la punta nord della grande Vancouver Island. Questa non ha assolutamente niente a che vedere con la città di Vancouver. L’isola anzi ospita la meno nota città di Victoria, che è la capitale della British Columbia.

L’arrivo a Port Hardy segue un viaggio di circa 20 ore a bordo della grande nave. Questa viaggia con estrema lentezza per non disturbare oltremodo la natura al suo passaggio. La nave percorre infatti dei canali fra isola e isola che per quanto molto stretti sono in realtà profondissimi, fino a mille metri, e non è raro poter osservare balene e delfini dal ponte della nave. Una volta sull’isola si potrà seguire l’unica strada che taglia la sua costa dirigendosi a sud. Oppure una breve diversione verso nord-ovest ci porterà a una fetta di foresta pluviale sostanzialmente priva di costruzioni che circonda San Joseph Bay e la foce del fiume che la attraversa. Qui una spiaggia deserta si affaccia sul mare e sull’infinità di specie animali che la abitano. Si possono vedere solitarie otarie concentrate nella pesca. Gruppi di foche e leoni marini. Aquile reali intente ad osservare ogni increspatura dell’acqua da un’altura privilegiata. E le fantastiche foreste di Kelp, un’alga che abita diffusamente il Pacifico e che può raggiungere decine di metri di altezza, da qui la definizione di foresta. Il kelp è simile a un gigantesco fiore di loto, con la su struttura cava fatta di un materiale simile alla plastica. É anche un cibo estremamente nutriente.

Lungo la costa si troverà un luogo chiamato Telegraph Grove. Qui notoriamente si possono osservare gruppi di orche a caccia, come anche grandi megattere intente nella pesca. La costa subito fuori dalla deliziosa cittadina è ricca di isole grandi e piccole che si prestano perfettamente a notti di campeggio di assoluta pace e come punti di osservazione per la vita marina circostante. Non ci si metta troppo vicino ai leoni marini però che non brillano per doti igieniche e il loro odore pestilenziale è capace di navigare per centinaia di metri. Una curiosità: le orche, con le loro spettacolari pinne dorsali ricurve, arrivano a formare veri e propri branchi capaci di raggiungere i 50 esemplari. Vederle passare al tramonto è uno spettacolo che vi rimarrà negli occhi per lunghi anni. In generale si consiglia di visitare una delle capitanerie di porto lungo la costa e chiedere dove si trovino al momento i cetacei, così da poter andare a colpo sicuro.

Scendendo ancora lungo la costa si arriverà a Campbell River. Un’altra cittadina portuale, in questo caso priva di fascino però. Da qui si può abbordare un traghetto per le vicine isole di Quadra e Cortes. Due luoghi fantastici, di cui già ho scritto, dove le comunità vivono in armonia e danno vita ad una loro politica interna. Le isole citate sono solo alcune delle moltissime che costituiscono questo meraviglioso atollo che conclude la costa canadese fino allo Stato di Washington. Le altre che non ho citato probabilmente vivono situazioni similari.

Ancora più a sud lungo Vancouver Island troviamo la bella città di Victoria. Antica (relativamente al giovane Canada) e estremamente curata offre una vista di case residenziali, con colonnati e bow-window, nello stile caro alla regina che dà nome alla città. Più a sud uno dei luoghi preferiti per chi viaggi Vancouver Island è la bella Tofino. Una cittadina sperduta lungo strade non asfaltate lungo la costa sud dell’isola, immersa in una foresta e affacciata su una splendida spiaggia.

Da Victoria si può scegliere se prendere un traghetto per Seattle stessa e lasciare il Canada via nave. Oppure tornare sulla terra ferma verso Vancouver e da qui proseguire per gli Stati Uniti d’America.

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